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Inizio con un tema tosto: “Roger Waters e il Redux di ‘The Dark Side of the Moon’: Un Viaggio nell’alterco del Rock”

Cari amanti del rock internazionale, preparatevi per un viaggio in uno dei momenti più controversi della storia della musica: il “Redux” di ‘The Dark Side of the Moon’ di Roger Waters. Un album che ha scatenato discussioni e polemiche, ma soprattutto una valanga di risate a 32 denti nell’etere!

Roger Waters, il maestro dei Pink Floyd, ha deciso di fare un remake del capolavoro della band, ‘The Dark Side of the Moon’. Ma c’era davvero bisogno di questa avventura? Questa è la domanda che brucia sulle labbra di molti fan di lunga data dei Pink Floyd. I più devoti tra di noi ricordano l’album originale del 1973, con le magiche chitarre di David Gilmour, gli assoli spaziali e l’atmosfera psichedelica che ci ha fatto sognare.

Ma Roger Waters ha deciso che doveva fare la sua mossa. Ed ecco il “Redux”. Per chi non lo sapesse, “redux” è una parola latina che significa “portato indietro”. In questo caso, sembra che Waters abbia voluto portare indietro il tempo, cercando di riscrivere la storia del rock.

La prima cosa che salta all’orecchio dei fan più accaniti è la mancanza degli assoli di chitarra di Gilmour. Chiunque abbia ascoltato il vecchio album sa che i soli di Gilmour sono come un viaggio nello spazio e nel tempo, un’esperienza che ti fa dimenticare il mondo esterno. Ma, ahimè, questi momenti magici sono stati cancellati dalla matita di Roger Waters. Una mossa che molti definirebbero una scaramuccia infantile.

Roger sembra aver dimenticato il vecchio adagio: “If it ain’t broke, don’t fix it” (Se non è rotto, non ripararlo). Il ‘Dark Side of the Moon’ del ’73 è stato un album epocale, un’opera d’arte del rock progressivo che ha influenzato generazioni di musicisti. Ma Waters sembra aver pensato che la versione originale non fosse stata capita. Ah, le risate a 32 denti nell’etere!

L’album “Redux” suona come una copia sbiadita dell’originale. Manca l’energia, l’incanto e la maestria che hanno reso l’album originale così speciale. Le nuove versioni delle canzoni sembrano un po’ come quei film che vengono rifatti in maniera peggiore, senza l’anima dell’originale.

Mentre Roger Waters potrebbe avere avuto buone intenzioni nel cercare di far rivivere l’album che ha contribuito a creare, sembra che abbia perso di vista ciò che rende la musica dei Pink Floyd così iconica. E mentre il suo intento potrebbe essere stato di portare il “Dark Side” a una nuova generazione di ascoltatori, sembra invece aver suscitato la risata di chiunque abbia amato l’album originale.

In conclusione, il “Redux” di ‘The Dark Side of the Moon’ di Roger Waters è un esperimento curioso, ma forse non del tutto riuscito. Mentre alcuni potrebbero apprezzare la sua interpretazione, molti fan dei Pink Floyd si chiedono se fosse davvero necessario sminuire un capolavoro storico. Quindi, lasciate che le risate a 32 denti si liberino nell’etere, perché la storia del rock non può essere riscritta, nemmeno da una leggenda come Roger Waters.

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